Fare un passo indietro, lasciare un ruolo professionale o sociale, e godersi l’atterraggio… Felicità, dea sfuggente, inafferrabile, presenza sempre temporanea: vi proponiamo il secondo contributo sul tema, dopo l’articolo del nostro amico Juaquin Otuvas. E noi che pensiamo la felicità come un’ascesa, avremmo l’emozione che quasi ci smarrisce di quando cosa ch’è felice, cade.” (Rainer Maria Rilke)  Molto prima che Fuori Testata chiedesse contributi sulla felicità avevo scelto la chiusa della X Elegia di Rilke come commento (più eretico che poetico, ahimé) al mio profilo di WhatsApp. Povero Rilke: lui opponeva il sussurro della lirica al fragore della tecnica e io saccheggio i versi del suo capolavoro per incastrarli inLeggi altro →

Dopo tanti divieti la libertà, e con essa la scelta, portano con sé una vertigine che può condurre alla chiusura Il signor D. ha iniziato, mesi fa, con me un percorso di crescita personale online. Quando le misure di emergenza sanitaria si sono allentate, ci siamo visti nel mio studio: un appuntamento fisso, lo stesso giorno, la stessa ora. Il signor D. procedeva nel percorso, scoprendo di sé alcune cose, tentando di cambiare i consueti percorsi del pensiero, riflettendo sulle proprie dinamiche personali e interpersonali. Tre settimane fa, tuttavia, gli impegni di lavoro del Signor D. ci hanno costretti a tornare dietro uno schermo. DopoLeggi altro →

Da psicologo ecco il mio provocatorio contributo al problema dell’immunità di gregge “Ma voi che siete psicologi che cosa pensate di fare per chi non si vaccina, per quelli che sostengono esserci una dittatura sanitaria, una sperimentazione su larga scala di farmaci pericolosi?” “Ma voi che siete psicologi cosa pensate di fare per i giovani violenti che non tollerano le regole?”. Strano il nostro mestiere, inizialmente molti pensano che siamo tutti mezzi psico-qualcosa, che in fondo cosa ci vuole per capire cosa frulla nella teca cranica di chiunque; molti poi pretendono che tiriamo fuori dal cilindro il coniglio giusto per affrontare e risolvere, con laLeggi altro →

Guida semiseria di filmoterapia per le vacanze Il vostro psicologo è in vacanza o il vostro analista è partito per i consueti due mesi di ferie lasciandovi in balia del caldo e delle angosce estive? Vi sentite abbandonati o avvertite il timore che le manie, le fobie, i pensieri disfunzionali prendano il sopravvento? Non preoccupatevi: la soluzione è al cinema. O meglio, direttamente sul divano di casa vostra. Mettetevi comodi, individuate qual è il disturbo che vi affligge e vi proponiamo la cura. Ecco la prima puntata della nostra guida semiseria di “Filmoterapia estiva”. Paura del nuovo? Ascoltate il richiamo…Darwin ci aveva già messo inLeggi altro →

Non esiste comunicazione, né sviluppo, né crescita, senza un rapporto diretto tra attore e spettatore Cos’è questo silenzio. Perché ve ne state lì seduti muti, come fantasmi. Perché non applaudite: eppure siete venuti qui per me. Il vostro silenzio è peggio degli schiamazzi: un attore ha bisogno del pubblico. Voi volete condannarmi ad essere un cadavere vivente! Prima mi ubriacate con i vostri applausi e poi mi biasimate, perché non sono rimasto sobrio. Mi innalzate su ai vertici della gloria, ma poi pretendete che non mi dia alla testa! Voi volete che io sia tutto fiamma, ali per librarmi sopra i cieli e trascinarvi suLeggi altro →

Più che educare, la scuola del sospetto, del controllo e dell’umiliazione spegne la coscienza critica Aula scolastica in presenza, mese di ottobre. Una mia paziente, mi racconta un episodio che l’ha molto commossa. La figlia prende un 4 in matematica. Fa seconda media e da qualche tempo è in difficoltà. La mamma scopre il voto prima che la figlia rientri a casa, guardando il registro elettronico. Mentre pensa a come accoglierla e a cosa dirle, la mente torna alla sua totale incompetenza in materia e viene assalita dall’ansia che, come lei, anche la figlia possa iniziare a odiare la matematica, ritenendola incomprensibile e ostica. AppenaLeggi altro →

Il rischio di questi tempi è di cedere alle angosce che nella vita cosciente sono regolate dalla censura Vi ricordate le code interminabili davanti ai supermercati? Sicuramente ricordiamo tutti quelle di marzo, ma ci sono anche quelle di un mese fa. Nel timore di un nuovo rigido lockdown è ripartita quella stessa psicosi: code interminabili all’ingresso dei supermercati, carrelli stracolmi, corsa alle scorte di beni di prima necessità. Ancora, un paio di settimane fa, Napoli, diretta social: il presidente della Regione Campania ironizza sul desiderio di una bambina che piangendo dichiara di voler tornare a scuola. La definisce un organismo geneticamente modificato allattata al plutonio.Leggi altro →

Quando i protocolli finiscono per discriminare ulteriormente i pazienti con problemi mentali “La prima classe costa 1000 lire, la seconda 100, la terza dolore e spavento e puzza di sudore dal boccaporto…” Cosi un giovane Francesco De Gregori descrive il mondo ai tempi del Titanic, un mondo in cui non solo viaggiare ma anche morire aveva le sue priorità e regole. Regole, di questi tempi ne abbiamo viste tantissime, multiformi, buone per arrivare alla fine della settimana e per andare a leggere gli aggiornamenti e i comportamenti da tenere. Come mi è già capitato di scrivere, a mio modo di vedere la fase più delicataLeggi altro →

Una stanchezza di fondo ci ha contagiato un po’ tutti nell’era del Covid: in attesa di tempi migliori possiamo escogitare dei rimedi Fatica. Mi pare sia questa la parola che condensa il vissuto delle persone incontrate di recente. Donne e uomini risparmiati dall’assalto diretto del virus, che scontano un lento logorio.  Nel mio spaccato personale (se escludo le situazioni più drammatiche), da settimane cambiano i volti, ma la cifra resta la stessa. Lavoratrici alle prese con conti che non tornano e figli che si contendono il PC per le lezioni online. Cinquantenni disposti a reinventarsi, ma appesi a una burocrazia che lo smart working nonLeggi altro →