Una rappresentazione teatrale e un testo poetico mettono in scena il dolore del mondo, ma anche la speranza e la possibilità di ricondurci al bene, alla bellezza, a una fratellanza dimenticata e alla comunione dell’uomo con ciò che lo circonda Quando scrive di dolore Mariangela Gualtieri, una delle più ispirate e potenti poetesse contemporanee, lo fa, per così dire, in maniera planetaria, coinvolgendo tutti, umani e animali, utilizzando archetipi e mettendo in scena un furore dionisiaco, un urlo esasperato e al tempo stesso un’urgenza di gioia e di amore, rinunciando però a «retorica e miele», come lei stessa sostiene. Mi riferisco a Paesaggio confratello rotto (Einaudi), una trilogia teatraleLeggi altro →

Spezzare le catene, cambiare direzione, in qualche modo fare rivoluzione: ecco cosa ci dice il grande filosofo greco nel mito della caverna. Ricordandoci ancora una volta che le grandi domande che ci inquietano oggi sono quelle che sempre hanno mosso l’animo umano A volte accade di rileggere cose lette in passato, magari dei tempi della scuola, di quando leggere magari era legato al senso del dovere, alla paura delle interrogazioni, a tutte quelle preoccupazioni che a quindici anni è quasi d’obbligo farsi. Ma a frequentare gli stessi posti a distanza di anni si scopre che si riescono a vedere altre cose. Il mito della cavernaLeggi altro →

Come si affronta e come si è affrontata nei secoli che ci hanno preceduto? Quando è successo che da fatto della vita è diventata malattia da curare? Avere a che fare con la sofferenza non è una scelta, ma il come farlo, come trattarla e considerarla, dipende da noi Nel corso del tempo lo abbiamo chiamato in mille modi: male di vivere, dolore, melanconia, nostalgia, acedia… La fatica di stare al mondo arriva dalla notte dei tempi, da quando l’uomo comprende che il vivere e il morire non sono semplicemente legati ai fatti del mondo. Allo stesso modo in cui i bambini piccoli a unLeggi altro →

10/07/2024 I chatbot di IA prenderanno il posto degli essere umani? Lo scenario appare spaventoso, ma è davvero questa la domanda da porsi di fronte agli sviluppi dell’intelligenza artificiale? «Sai scrivere una poesia nello stile di Montale?». «Certamente!», mi risponde ChatGPT, e mi scrive una poesia, ahimè scadente, che riecheggia il Maestro. Allora rilancio: «Mi riscrivi la stessa poesia nello stile di Szymborska?». «Certamente!», e tre secondi dopo la poesia è la stessa ma, per esempio, al posto del sostantivo «malinconia» trovo «curiosità». «Be’», la rimprovero, «ma la poetessa è molto più ironica di così». «Hai ragione!», mi risponde la chat intelligente, e, dopo soliLeggi altro →

Nel dilagare dei servizi di “food delivery”, tra pasti pronti e app che fanno la spesa al posto nostro, mettiamo forse da parte qualcosa che ci appartiene. Mentre risparmiamo il tempo dedicato al cibo, cosa ci perdiamo? Ma ve lo ricordate il lockdown? Quante torte abbiamo preparato, quante lasagne, pizze, brasati, impasti complicati, manicaretti mai osati prima! E ricettari, blog di cucina, video degli chef: ciascuno aveva rispolverato il proprio “Artusi” personale e ne andava fiero. Quando tutto si è fermato, le mani, nelle cucine, hanno cominciato a creare. E mentre il mondo della cura era impegnato fino allo stremo delle forze, a occuparsi delleLeggi altro →

Adulti distanti e punitivi, quelli del passato. Adulti vicini e spaventati, quelli del presente. Senza la giusta distanza (e la giusta vicinanza) è la relazione con i nostri figli e i nostri alunni che rischiamo di perdere Sarà capitato anche a voi vedere in TV le riprese di una superficie perfettamente pulita analizzata al microscopio: più ci avviciniamo e più appaiono imperfezioni; quella che era una superficie liscia e perfettamente piana appare ora come un susseguirsi di avvallamenti, salite e discese, piene di organismi, di sporcizia, granelli che al microscopio appaiono come massi. A volte, mi dico, è tutta una questione di prospettiva, di distanze,Leggi altro →

Il potere creativo delle parole non si esaurisce nel mondo magico dei bambini. Quelle che, da adulti, ci sembrano solo strumenti per descrivere il mondo, nascondono poteri che non possiamo sottovalutare Abracadabra, una parola misteriosa che apre a una dimensione magica, che ci porta nel mondo incantato dei bambini, nel mondo in cui «si trova tutto nel nulla», per citare Leopardi. Io, da instancabile parolaio, ho cercato un po’ in giro e anche se a dire il vero il verdetto non è unanime, sembrerebbe che la parola magica discenda dall’aramaico Avrah kaDabra, che suona pressappoco così: «Con la parola creo». Pensando allora al potere creativo della parola,Leggi altro →