Il cammino verso l’autonomia e l’indipendenza passa attraverso la costruzione, spesso molto faticosa, di una presenza interna, di un “oggetto interno” che non ci faccia sentire soli. E questo vale per chi compie il cammino tanto quanto per chi lo accompagna. Che con quella costruzione deve aver già avuto a che fare. A volte accade che quando faccio il mio lavoro mi interroghi su come possiamo aiutare le persone a conquistare una posizione di maggiore indipendenza, di maggiore autonomia. Un traguardo, questo, che implica la costruzione, spesso molto faticosa, di una presenza interna o, come si dice dalle mie parti, di un oggetto interno cheLeggi altro →

O forse dobbiamo cercarlo meglio Ad uccidere il sacro, a lasciarlo a terra esangue, è la superficialità, il pensiero prepensato, cotto ed impiattato, che ci suggerisce che in fondo l’importante è essere più degli altri, anche se non sappiamo cosa sia davvero essere. “Sacro è il sole che sorge negli occhi stanchi di un asino…” (F. Arminio) La poesia è il luogo della magia, la radura nella quale suono e significato si fondono e l’uno non può fare a meno dell’altro. Una persona cara mi ha donato questa e altre poesie che mi hanno fatto riflettere a lungo; curiosa cosa la poesia, alcune ti avvitanoLeggi altro →

Tra onnipotenza e ritiro, guardiamo alle oscillazioni e ai dubbi delle generazioni più giovani, da genitori o da professionisti della relazione d’aiuto. Ma siamo in grado di essere per loro quegli adulti “sufficientemente buoni” di cui hanno bisogno?  Vorrei essere invincibile. (…) Sono tutte le difficoltà che ho superato. In queste battute, pronunciate da una ragazza – che chiamerò Ginevra – in apertura e a conclusione di un percorso di crescita in gruppo, ho intravisto una crepa da cui traspare il malessere di tanti ragazzi e ragazze oggi e, insieme, la direzione di uscita. Da un lato c’è la proiezione di un’onnipotenza immaginata: ci diceLeggi altro →

Quanto è difficile trovare la propria passione? E che succede se, invece, si incontra il vuoto? Quanto, nelle generazioni di adolescenti e post-adolescenti l’ansia di riempire questo vuoto può far deragliare. E gli adulti, in questo, non sono affatto dei semplici osservatori – Cosa desideri? – Fare tanti soldi. – Ok, ma cosa ti piacerebbe diventare? – Un imprenditore. – Un imprenditore di cosa? – Non lo so, mi basta essere alla guida di un’azienda, non voglio lavorare come dipendente. Termina così, in un nulla di concreto, il botta e risposta tra me e un giovane ventenne, indeciso sulla scelta universitaria. Del desiderio, della passioneLeggi altro →

Sempre più accade di vedere schieramenti rigidi, posizionamenti pro o contro, soprattutto quando i temi sono di forte impatto emotivo. Ma questo si traduce nell’incapacità di cogliere la complessità e di stare realmente in ascolto dell’altro e in osservazione della realtà “Ofelè fa el to mestè”1, un antico proverbio milanese per dire che ciascuno deve fare il proprio mestiere. Eppure, non sempre si riesce a fare i conti con la propria competenza che, ovviamente, non può che essere limitata. Un tempo l’ex direttore del nostro giornale mi colpì con una sua arguta battuta. Gli uomini, mi disse, si possono suddividere in due categorie: quelli cheLeggi altro →

Quando una vita appare soddisfacente e ricca, cosa vuol dire essersela meritata? Come consideriamo, allora, chi la vita l’ha vista deragliare o prendere vie disastrose? Se si considera la propria vita una catena di casualità che si incastrano, la prospettiva si ribalta Ho ben poche cose di cui posso lamentarmi. Ho una buona posizione sociale, ho una famiglia che mi sta accanto e che mi vuole bene, tanti amici coi quali chiacchiero, qualche amico con cui mi trovo molto e un paio di amici speciali, di quelli che ti cambiano la vita. Ho studiato cose che continuo a studiare e a volte persino capisco, hoLeggi altro →

Due salvataggi, due modi di affidarsi – completamente – per riprendere in mano la propria esistenza. In senso letterale, nella storia (vera ) del salvataggio di tredici ragazzi da una grotta, raccontata dal film “Tredici vite” e in senso metaforico, nel racconto di un percorso di psicanalisti e riscoperta di sé nel libro “Le parole per dirlo” Siamo nel 2018, in Thailandia, nella provincia di Chiang Rai. Dodici ragazzini e un giovane uomo sono tratti in salvo dal ventre di una montagna, da un gruppo di sommozzatori esperti. La lunga grotta in fondo alla quale si trovano, infatti, è stata sommersa dalle acque in pocheLeggi altro →

Ricorriamo alla ragione quando l’imprevedibile ci spaventa, quando le salite sono troppo faticose e le discese troppo ripide. Ma la ragione non può tutto e, in certi casi, può illuderci di poter stendere tutte le pieghe, ma è altro che ci servirà “Ma che film la vita, tutta una sorpresa. Attore, spettatore, tra gioia e dolore, tra il buio e il colore”. Cantavano così i Nomadi un po’ di anni fa. Anche loro, come tanti, a cercare di rendere conto degli alti e dei bassi, delle salite e delle discese del vivere. Mi ha sempre affascinato il saliscendi, l’imprevedibilità del vivere, quel brivido di perditaLeggi altro →