“Se volete un lavoro ben fatto in tempi celeri e in modo organizzato, incaricate del compito il collaboratore con il più alto carico di lavoro”, cosi Camillo Benso Conte di Cavour nei suoi diari in merito alla ristrutturazione di quella che sarebbe poi diventata la pubblica amministrazione. Certo a leggerlo sembra essere un pensiero paradossale nel senso etimologico, ovvero che sovverte il pensiero comune (doxa).  Come può la persona più affaccendata ed occupata essere la più indicata? Il “tessitore” (così lo chiamavano) invece propone uno sguardo più attento, la persona che da sempre lavora molto, innanzitutto esprime passione ed interesse per quello che fa, ovveroLeggi altro →

“Se non sono abbastanza nero, e non sono abbastanza bianco, e non sono abbastanza uomo, allora dimmi chi diavolo sono io?”. E’ in questa domanda l’essenza della tragedia umana di Don Shirley, il pianista di colore, protagonista di questo intenso Green Book.  Allontanarsi dalle proprie radici, nel tentativo di sfuggire al pregiudizio, alla presunta colpa di essere diverso e ritrovarsi nella torre eburnea della solitudine, alla ricerca della propria identità. Quando ha inizio il viaggio di Shirley, uomo elegante, colto e raffinato, il suo angelo custode è un uomo rozzo, un po’ ignorante, dotato di pugni e pistola. A ricordarci forse che non siamo soli, ma cheLeggi altro →