Se dico che ti voglio bene, poi tu non fai il tuo dovere. La mia mamma era così: «Meglio non dirglielo», pensava, «se no si rammollisce!». Questa idea faceva il paio con l’altra, subito dopo un bel risultato in università: «Non le dico che è stata brava, altrimenti non studia più». Certo la motivazione così faceva un po’ acqua, lo sforzo era enorme, la delusione quasi altrettanto cocente (e anche per un buon risultato). E così, per un lungo periodo, sono cresciuta con la convinzione che le cose ottenute con il sacrificio e l’abnegazione siano le uniche ad avere davvero valore, quelle che contano nellaLeggi altro →

«Dottore mi sento stupido, ho paura di uscire di casa, paura degli insetti, anche dei più innocui… e mi sento stupido»Quante volte ho sentito discorsi simili, declinati nei modi più originali ma che girano intorno allo stesso tipo di situazione: il soggetto che ha paura spesso realizza razionalmente che non c’è la necessità oggettiva di averne, cerca di rassicurarsi attraverso la ragione, si interessa, si fa una cultura sull’oggetto della sua paura, però alla fine spesso capitola.Le persone intorno a lui fanno un percorso esattamente uguale al suo, ovvero cercano di rassicurarlo, cercano di dargli elementi oggettivi, scientificamente inopinabili ma, come lui, non riescono adLeggi altro →

Durante l’ultima riunione di redazione il direttore, uno dei pochi “laici” in mezzo al branco degli strizzacervelli del giornale esordisce: «Prendiamo l’orribile strage di Cisterna di Latina: lui, carabiniere sposato in via di separazione, spara alla moglie, poi spara e uccide i suoi due bambini, poi si uccide. Già in passato era stato denunciato per violenze famigliari dalla moglie. Possibile che si ripetano casi del genere, possibile che non ci sia stato un intervento preventivo? Risulta che spesso le vittime di questi gesti sconsiderati e mostruosi avessero detto a parenti e vicini che avevano paura, che stavano male, che erano sotto pressione, chiedevano aiuto eLeggi altro →