Il rischio è che questa comprensione porti poi all’idea della normalizzazione. Di far rientrare nei binari quello che a parer nostro ha deviato. Ma integrare la diversità vuole dire farla rimanere tale, trovare uno spazio nel quale possa permanere in virtù della sua differenza, continuare a stimolare, scandalizzare con il suo essere altro Avvertenza: Il contenuto di questo articolo può destabilizzare, è consigliata la lettura al riparo dal sole o da altri fattori stressanti.  “Solo una mente educata può capire un pensiero diverso dal suo senza la necessità di accettarlo”; la prima volta che ho letto questa frase di Aristotele ho pensato prima che siLeggi altro →

Preoccupazione e inquietudine ci accompagnano sempre e da sempre, ma tendiamo ad associarle a qualcosa di concreto: ci preoccupiamo per il futuro, la salute, i soldi, i figli o di tutto quello che viviamo in quel momento. Che ci sia un altro modo per vivere il quotidiano? A volte accade che a esser seduti su una montagna non si abbia la consapevolezza di essere seduti così in alto, a volte le cose più importanti ci sfuggono di mano e andiamo a rincorrere il vento. Spesso, parlando con persone, amici, colleghi, gente alla fermata del tram si respira un’aria di curiosa inquietudine: “Ha sentito, signora, diLeggi altro →

Se è vero che “il sonno della ragione genera mostri e che un mondo dove vigila la ragione può funzionare bene, vale la pena guardare anche lì, dove forse c’è il mostro e dove si deraglia dal tracciato. Perché proprio lì c’è molto da vivere e scoprire Un uomo seduto con la testa fra le mani, chino su una lapide che sembra dormire. Dietro di lui si levano minacciosi gruppi di pipistrelli neri. Titolo dell’opera: “Il sonno della ragione genera mostri”.  È la celebre tavola di Francisco Goya, lì ad indicare il pericolo del lato oscuro di ognuno di noi.  Bella parola, “ragione”, sempre lì prontaLeggi altro →

Il rischio è che questa comprensione porti poi all’idea della normalizzazione. Di far rientrare nei binari quello che a parer nostro ha deviato. Ma integrare la diversità vuole dire farla rimanere tale, trovare uno spazio nel quale possa permanere in virtù della sua differenza, continuare a stimolare, scandalizzare con il suo essere altro Avvertenza: Il contenuto di questo articolo può destabilizzare, è consigliata la lettura al riparo dal sole o da altri fattori stressanti.  “Solo una mente educata può capire un pensiero diverso dal suo senza la necessità di accettarlo”; la prima volta che ho letto questa frase di Aristotele ho pensato prima che siLeggi altro →

Una crisi d’angoscia, la richiesta di un ricovero e la risposta – distratta – del sistema. Cosa significa valutare un sintomo? Cosa succede a una persona che soffre e sente di non essere presa sul serio? L’altra sera un ragazzo che seguiamo con la Fondazione ha chiamato l’operatore che ha come riferimento perché stava male: Marco (il nome è di fantasia) era angosciato, uno stato di angoscia importante che non riusciva a gestire, ha chiesto di essere ricoverato perché consapevole di avere bisogno di un contenimento importante. Erano le 23, insieme all’operatore vanno al pronto soccorso e aspettano che venga chiamato il medico psichiatra reperibileLeggi altro →

Anche il battito del cuore, se ci pensiamo, fa una pausa per prendere “la rincorsa”. Tanto conta quello che, apparentemente, non c’è. Vale nelle nostre vite, vale nel lavoro dello psicologo e nell’ascolto dell’altro Il cuore, il cuore col suo “tu-tum”, da sempre ci fa da colonna sonora. A pensarci bene però, ad ascoltare fino in fondo, il ritmo del cuore è ternario: se infatti udiamo distintamente i due battiti in sequenza, quello da ascoltare con attenzione è il non-battito che segue i due. Tempo in cui il cuore si riempie, prende la rincorsa e si prepara all’azione, tempo di recupero, tempo di espansione. Dunque,Leggi altro →

Viviamo in una costante rincorsa di qualcosa che non sappiamo bene cosa è. Non si tratta solo di una caratteristica del nostro tempo, ma di qualcosa che ci appartiene in maniera molto più profonda Certe cose mi hanno sempre affascinato, non solo le grandi cose, al contrario anzi spesso cose molto semplici, che però attraevano subito il bambino che era in me. Le scale mobili, ad esempio. Hanno sempre avuto su di me un potere di attrazione enorme, da ragazzo di campagna rimanevo a volte imprigionato nella compulsione di voler fare un altro giro di giostra, di provare quella sensazione di potere di avere aLeggi altro →

A volte ce lo imponiamo, e non ci riesce. Fermarsi significa lasciar andare il controllo, anche su noi stessi, per stare realmente in contatto con noi e per poter stare in ascolto dell’altro L’abbiamo chiamato in tanti modi: meditazione, training autogeno, yoga, estasi, più di recente mindfulness e focusing. La questione che io, da ragazzo di campagna, amo chiamare semplicemente lo stare fermi riveste a mio modo di vedere una importanza cruciale per quelli che fanno il mio mestiere.  Io, da sempre agitato e inquieto, ne ho fatto una questione di vita o di morte, una di quelle cose che le impari per mestiere maLeggi altro →

l “dominio dell’uguale” è quel meccanismo con cui ci rassicuriamo scegliendo sempre il noto, il conosciuto, il simile a noi. Ma è anche quello che ci depriva dalla reale possibilità di essere fecondi Diverso da chi? La diversità, nel suo significato più ampio, è al centro dell’attenzione in questi anni, con il correlato della sua necessaria accettazione. Riflettendo sul concetto di diversità, ad esso collego quello di alterità e anche di integrazione, di riconoscimento reciproco e convivenza. Tutti temi cari a chi fa il mio mestiere e a tutti quelli che hanno una attenzione al modo che abbiamo di stare insieme, di pensare il futuro.  Leggi altro →