Cosa dice di noi al mondo il nostro volto? Come ci poniamo di fronte all’altro e come osserviamo il volto dell’altro, con quali lenti? Col vis-a-vis abbiamo perso dimestichezza e, forse, la colpa non è tutta delle mascherine “Il giudice giudica dalle prove, non dalle facce”. In una scena della fiction Mare Fuori (sono in ritardo, la sto guardando su Netflix), il comandante del carcere minorile di Napoli risponde così alla guardia che tenta di perorare l’innocenza di un ragazzo, appellandosi alle fattezze del suo volto. Chi ha lineamenti così acerbi e delicati non può agire un delitto tanto grave.  Il comandante ribatte con la battuta d’aperturaLeggi altro →

Preoccupazione e inquietudine ci accompagnano sempre e da sempre, ma tendiamo ad associarle a qualcosa di concreto: ci preoccupiamo per il futuro, la salute, i soldi, i figli o di tutto quello che viviamo in quel momento. Che ci sia un altro modo per vivere il quotidiano? A volte accade che a esser seduti su una montagna non si abbia la consapevolezza di essere seduti così in alto, a volte le cose più importanti ci sfuggono di mano e andiamo a rincorrere il vento. Spesso, parlando con persone, amici, colleghi, gente alla fermata del tram si respira un’aria di curiosa inquietudine: “Ha sentito, signora, diLeggi altro →

Non è solo quello di andare avanti ma quello di sapersi fermare, a volte. O anche di voltarsi o, ancora, di fare un passo indietro. In un momento in cui passiamo da una pandemia alla minaccia di un conflitto globale, le strade per essere coraggiosi non sono sempre quelle che ci aspettiamo “Coraggio” era una delle parole più frequenti nel lessico familiare di mia nonna. A volte usciva come fossile di un proverbio e riportava al piano noto delle cose chi di noi anticipava nel pensiero incognite, problemi e fatiche. Forza e coraggio, che il mondo è di passaggio. Più spesso l’esortativo diventava vibrante, per scuotereLeggi altro →

Che cos’è l’amore? L’amore del genitore è quello più complesso, che si esprime nella facoltà più dolorosa e difficile, quella di lasciare andare, di fare in modo che i figli si allontanino e camminino con le loro gambe. Quando i figli sono fragili, quando farcela diventa un’operazione ardua e di difficile esito allora contattiamo la peggiore delle paure ovvero non riuscire ad immaginare i nostri figli senza di noi.Leggi altro →

Un altro nazismo è possibile? E’ questa la domanda lanciata dal professor Reinar nella classe di un liceo tedesco: è la settimana dedicata all’approfondimento di un tema e una riflessione apparentemente innocua parte dalla questione posta ai ragazzi. La risposta sembra essere per quasi la totalità dei giovani di segno negativo. In 7 giorni, il professore conduce un esperimento, unendo, come un leader sovrano, i suoi studenti sotto le stesse regole, gli  stessi slogan, la stessa divisa, lo stesso saluto e lo stesso simbolo, un’onda stampata sulle camicie bianche di ciascuno. Un nuovo sorprendente totalitarismo cresce, proprio come un’onda, nel giro di poche ore, fino ad unLeggi altro →

Le grandi imprese restano nel cielo delle Idee e ingrossano le file dei “Non-sono-all’altezza” o dei “Perché-proprio-io?”, a meno che non si incarnino nel terreno spurio della vita e non facciano i conti con la sua mediocrità. E così, provocatoriamente, l’Ammiraglio statunitense ora in pensione William H. McRaven incita la platea di universitari che ha di fronte a rifarsi il letto ogni mattina, se vogliono cambiare il mondo. E’ sempre un gesto, magari il più banale, a mettere in moto la vita e a strapparla dal guscio di inerzia in cui si rifugia quando la fatica prevale sullo stupore e il peso del passato minaccia di soffocare laLeggi altro →

La divisione di campo tra “buoni” (quelli che si vaccinano) e “cattivi” (la minoranza che non lo fa o quelli che, facendolo, avanzano dei dubbi) non giova a nessuno. Anzi, mi pare condivida la stessa debolezza di chi pretende la soluzione perfetta Ce l’hai il green pass? È sornione il tono del collega, mentre attendiamo di essere ammessi a un evento. Rispondo divertita, ma sotto le parole ribolle una riflessione di altro segno.  Premetto che sono vaccinata, sostengo i vaccini e riconosco tutta la gravità della pandemia. Pure, coltivo più di un dubbio a proposito di come si sta affrontando l’onda lunga del Covid. StoLeggi altro →

Da psicologo ecco il mio provocatorio contributo al problema dell’immunità di gregge “Ma voi che siete psicologi che cosa pensate di fare per chi non si vaccina, per quelli che sostengono esserci una dittatura sanitaria, una sperimentazione su larga scala di farmaci pericolosi?” “Ma voi che siete psicologi cosa pensate di fare per i giovani violenti che non tollerano le regole?”. Strano il nostro mestiere, inizialmente molti pensano che siamo tutti mezzi psico-qualcosa, che in fondo cosa ci vuole per capire cosa frulla nella teca cranica di chiunque; molti poi pretendono che tiriamo fuori dal cilindro il coniglio giusto per affrontare e risolvere, con laLeggi altro →