Dov’è mia moglie? Cosa è successo? Perché sono solo? Domande semplici, ripetute a ritmo incalzante, finché i singoli interrogativi si confondono in un’unica invocazione disperata. Salvami e riportami a casa.  Sono passati mesi da quando ho affrontato in un’aula di formazione il tema del declino cognitivo, figura estrema della fragilità. Ora costeggio l’argomento senza il parabordo del ruolo professionale. Sono in visita a un centro diurno per anziani con deficit di memoria ed è questa domanda triplice – Dov’è X? Cosa è successo? Perché sono solo? – che più di ogni cosa impressiona la mia sensibilità, all’inizio. In lei mi sembra si cristallizzi l’atmosfera, come se tuttiLeggi altro →