In una società che invita alla corsa e alla rincorsa continue, fermarsi diventa rivoluzionario. L’inerzia va considerata per quel che è: una pausa che consente alla coscienza di emergere da sotto il peso delle attività quotidiane, rivelando la profondità dell’esperienza Fare, decidere, agire… sembrano questi gli imperativi ai quali dobbiamo rispondere a queste latitudini, nella terra del «che lavoro fai?» A Milano non si sta con le mani in mano, recita l’antico adagio, a ricordarci che il male peggiore è il far nulla. D’altronde, «#milanononsiferma» recitava l’hashtag della pandemia che ha segnato la nostra storia e poi, si sa, l’ozio è il padre dei vizi.Leggi altro →

A volte ce lo imponiamo, e non ci riesce. Fermarsi significa lasciar andare il controllo, anche su noi stessi, per stare realmente in contatto con noi e per poter stare in ascolto dell’altro L’abbiamo chiamato in tanti modi: meditazione, training autogeno, yoga, estasi, più di recente mindfulness e focusing. La questione che io, da ragazzo di campagna, amo chiamare semplicemente lo stare fermi riveste a mio modo di vedere una importanza cruciale per quelli che fanno il mio mestiere.  Io, da sempre agitato e inquieto, ne ho fatto una questione di vita o di morte, una di quelle cose che le impari per mestiere maLeggi altro →