Ricorriamo alla ragione quando l’imprevedibile ci spaventa, quando le salite sono troppo faticose e le discese troppo ripide. Ma la ragione non può tutto e, in certi casi, può illuderci di poter stendere tutte le pieghe, ma è altro che ci servirà “Ma che film la vita, tutta una sorpresa. Attore, spettatore, tra gioia e dolore, tra il buio e il colore”. Cantavano così i Nomadi un po’ di anni fa. Anche loro, come tanti, a cercare di rendere conto degli alti e dei bassi, delle salite e delle discese del vivere. Mi ha sempre affascinato il saliscendi, l’imprevedibilità del vivere, quel brivido di perditaLeggi altro →

Perdere la certezza, accogliendo la dimensione della complessità, vuole dire entrare nel mondo della vita, rimanere nella meraviglia del sentire, nella vertigine del cadere che diventa esperienza di poter volare “Caffè o cappuccino? Prendo il caffè, più rapido, meno calorie… Però è acido, la mia gastrite ne risentirebbe, forse meglio il cappuccino, più dolce, morbido. Però ha più calorie, mi gonfia, poi la schiuma mi dà fastidio…”. Eccolo lì, eterno ritornante, come la peperonata, l’aglio e olio, si propone e si ripropone il vecchio ritornello del “se”, del “ma” e soprattutto del “però”. Dalle mie parti si chiama pensiero anancastico, una parolaccia per descrivere unLeggi altro →

Cosa sappiamo della complessità? Giorgio Parisi, vincitore del Nobel per la fisica 2021 proprio per “i contributi innovativi alla comprensione dei sistemi fisici complessi”, ci dice subito che la complessità è “un modo di vedere le cose”. Già l’apertura dell’intervista è una dichiarazione di intenti. Lo scienziato non spiega, né declina un concetto. In altre parole, non definisce e non delimita. Preferisce consegnarci l’immagine della visione, che per sua natura si adatta: nella messa a fuoco, nel cambio di angolatura, nell’allargamento del campo, che può scegliere di includere porzioni di realtà sacrificate a un primo sguardo e accogliere così anche ciò che spiazza. Leggere la complessità,Leggi altro →