Prosegue la serie di racconti e riflessioni sul tema delle separazioni. Anche se ogni separazione ha una storia assolutamente unica, perché unici sono i vissuti dei suoi protagonisti, è possibile individuare alcune tipologie ricorrenti che proviamo ad analizzare attraverso esempi liberamente ispirati a vicende reali, grazie anche ai contributi che ci avete inviato e che vorrete continuare a inviarci “Dottore, vengo da lei perché sono reduce da una relazione che si è rivelata tossica e sbagliata”. “Dottore, ho buttato via 5 anni della mia vita…”. Queste e altre sono dichiarazioni che spesso nel mio lavoro mi capita di raccogliere e che fanno da incipit diLeggi altro →

Quanto è difficile trovare la propria passione? E che succede se, invece, si incontra il vuoto? Quanto, nelle generazioni di adolescenti e post-adolescenti l’ansia di riempire questo vuoto può far deragliare. E gli adulti, in questo, non sono affatto dei semplici osservatori – Cosa desideri? – Fare tanti soldi. – Ok, ma cosa ti piacerebbe diventare? – Un imprenditore. – Un imprenditore di cosa? – Non lo so, mi basta essere alla guida di un’azienda, non voglio lavorare come dipendente. Termina così, in un nulla di concreto, il botta e risposta tra me e un giovane ventenne, indeciso sulla scelta universitaria. Del desiderio, della passioneLeggi altro →

Sempre più accade di vedere schieramenti rigidi, posizionamenti pro o contro, soprattutto quando i temi sono di forte impatto emotivo. Ma questo si traduce nell’incapacità di cogliere la complessità e di stare realmente in ascolto dell’altro e in osservazione della realtà “Ofelè fa el to mestè”1, un antico proverbio milanese per dire che ciascuno deve fare il proprio mestiere. Eppure, non sempre si riesce a fare i conti con la propria competenza che, ovviamente, non può che essere limitata. Un tempo l’ex direttore del nostro giornale mi colpì con una sua arguta battuta. Gli uomini, mi disse, si possono suddividere in due categorie: quelli cheLeggi altro →

Sempre più spesso si cerca di dare un nome al proprio malessere, per sentirsi come gli altri ma anche per avere un “protocollo di cura” certo e incontrovertibile da seguire “Sono stato per 6 mesi in una relazione con una donna narcisista patologica…”“Soffro di dipendenza affettiva”“Ho un disturbo post traumatico da abbandono multiplo…” Sono solo alcune delle affermazioni che mi sono sentito dire dalle persone che bussano alla mia porta chiedendo aiuto. Per una strana bizzarria del destino o forse per un chiaro sintomo di modernità, spesso la parte più complessa, più intricata e rischiosa, quella della diagnosi, l’hanno già assolta loro. Fino a qualcheLeggi altro →

Due salvataggi, due modi di affidarsi – completamente – per riprendere in mano la propria esistenza. In senso letterale, nella storia (vera ) del salvataggio di tredici ragazzi da una grotta, raccontata dal film “Tredici vite” e in senso metaforico, nel racconto di un percorso di psicanalisti e riscoperta di sé nel libro “Le parole per dirlo” Siamo nel 2018, in Thailandia, nella provincia di Chiang Rai. Dodici ragazzini e un giovane uomo sono tratti in salvo dal ventre di una montagna, da un gruppo di sommozzatori esperti. La lunga grotta in fondo alla quale si trovano, infatti, è stata sommersa dalle acque in pocheLeggi altro →

Le “creature”, come in molti le chiamano: i figli partono da noi e poi vanno oltre, verso un imponderabile che non ci appartiene. E che ci spaventa se non lo vediamo per quello che è: il futuro “Generato e non creato, della stessa sostanza del padre…”, così recita il Credo, la preghiera che è uno dei pilastri della religione cattolica, il passaggio chiave, il giuramento di fede. Trovo che faccia riflettere la distinzione tra generato e creato, poiché nella generazione il “generato” conserva tutte le caratteristiche del generante: in questo caso, parlando di Cristo, il Figlio è anch’esso divino come il Padre.  Diverso è il creare: nella creazione, ilLeggi altro →

Le feste sono ormai alle spalle. Ma è utile provare a chiederci come possiamo cercare di riscattare la solitudine, nelle persone che incrociano la nostra traiettoria di vita o di lavoro, quando la sua ombra diventa troppo lunga e ingombrante “Compagnia… i nostri colloqui mi lasciano le tracce di una compagnia per l’anima”.   Poco tempo fa ricevo questo messaggio da una persona che seguo come counselor. È uno dei momenti in cui chi fa il mio lavoro si sente confermato nella sua scelta, e prova gioia. Tre settimane più tardi, un’altra cliente mi porta in dono un libro. Il tema è lo stesso, capovolto però, eLeggi altro →

Cosa dice di noi al mondo il nostro volto? Come ci poniamo di fronte all’altro e come osserviamo il volto dell’altro, con quali lenti? Col vis-a-vis abbiamo perso dimestichezza e, forse, la colpa non è tutta delle mascherine “Il giudice giudica dalle prove, non dalle facce”. In una scena della fiction Mare Fuori (sono in ritardo, la sto guardando su Netflix), il comandante del carcere minorile di Napoli risponde così alla guardia che tenta di perorare l’innocenza di un ragazzo, appellandosi alle fattezze del suo volto. Chi ha lineamenti così acerbi e delicati non può agire un delitto tanto grave.  Il comandante ribatte con la battuta d’aperturaLeggi altro →

Preoccupazione e inquietudine ci accompagnano sempre e da sempre, ma tendiamo ad associarle a qualcosa di concreto: ci preoccupiamo per il futuro, la salute, i soldi, i figli o di tutto quello che viviamo in quel momento. Che ci sia un altro modo per vivere il quotidiano? A volte accade che a esser seduti su una montagna non si abbia la consapevolezza di essere seduti così in alto, a volte le cose più importanti ci sfuggono di mano e andiamo a rincorrere il vento. Spesso, parlando con persone, amici, colleghi, gente alla fermata del tram si respira un’aria di curiosa inquietudine: “Ha sentito, signora, diLeggi altro →

Se è vero che “il sonno della ragione genera mostri e che un mondo dove vigila la ragione può funzionare bene, vale la pena guardare anche lì, dove forse c’è il mostro e dove si deraglia dal tracciato. Perché proprio lì c’è molto da vivere e scoprire Un uomo seduto con la testa fra le mani, chino su una lapide che sembra dormire. Dietro di lui si levano minacciosi gruppi di pipistrelli neri. Titolo dell’opera: “Il sonno della ragione genera mostri”.  È la celebre tavola di Francisco Goya, lì ad indicare il pericolo del lato oscuro di ognuno di noi.  Bella parola, “ragione”, sempre lì prontaLeggi altro →